Roddy Doyle: la musica è cambiata
Lo si può definire il re dei dialoghi, Roddy Doyle. E il discorso potrebbe già chiudersi qui, perché è motivo sufficiente per leggere il libro. Ma mi piacerebbe approfondire questo aspetto.
Non è che i suoi dialoghi siano scorrevoli, no, no. Sono molto frammentati e, per questo, molto realistici. Tenete presente che il protagonista, il nostro Jimmy Rabbitte che conosciamo da The Commitments (avrete visto il film se non letto il libro. No? Fate entrambe le cose, prima o poi) è un uomo. E non solo parla come un uomo, ma pensa come un uomo.
E il mio non è un discorso sessista sul fatto che i pensieri degli uomini sono frammentari, mentre quelli delle donne sono omogenei e fluidi. Non è questo, ma un po’ sì, solo senza giudizi di merito.
La scrittura di Roddy Doyle ci porta nella vita di Jimmy come la vive Jimmy. E ditemi che questo non è un merito, un grande merito, per uno scrittore! Per me è il dono più grande.
Roddy Doyle non ci racconta come vive Jimmy, che cosa pensa, e che cosa vede. No, ce lo fa vivere, ce lo fa pensare e ce lo fa vedere.
E questa è letteratura. È la vita com’è, messa dentro un libro. Una vita irlandese, in questo caso. Una vita che grazie a Roddy Doyle possiamo vivere per 395 pagine. E come nella vita ci divertiamo, abbiamo paura, facciamo cazzate, sdrammatizziamo, amiamo e odiamo.
Mi piace molto come Jimmy, per esempio, non sopporti la sua socia, Noileen, però in altre pagine le vuole bene. La vita, in fondo, è fatta di contraddizioni. I sentimenti sono contraddittori, le sensazioni. Noi lo siamo.
Oh, non ho detto di cosa parla nello specifico il libro? Sul sito di Guanda trovate la trama.
Ma lo sapete: la trama è solo un pretesto per fare letteratura, sbirciare nella vita di altri per trovare se stessi.
Enjoy!
Titolo: La musica è cambiata
Autore: Roddy Doyle
Editore: Guanda
Traduttore: Stefania De Franco