La musica è per tutti
Non esiste una musica per vecchi, una musica per giovani, una musica per donne o per uomini e via di questo passo. Ogni melodia è per tutti. E, a mano a mano che vado avanti nella mia esistenza, me ne rendo sempre più conto. Qualche sera fa ho assistito a un concerto per archi all’interno di un bosco. Le musiche spaziavano da Bach a Mozart, per passare da un tango e finire con i Beatles. Fantastico! La cornice, le musiche, i giovani concertisti. Desolante! La platea era quasi interamente composta da anziani o comunque gente adulta, e poi qualche genitore con prole al seguito, io tra questi. La domanda è: perché? La musica classica ha qualche tarlo a noi sconosciuto? Fa invecchiare precocemente? Eppure i concertisti erano giovani e dubito che abbiano cominciato a suonare da poco… Perché categorizziamo la musica? Perché non ci lasciamo semplicemente trasportare dalle diverse melodie? Nel mio piccolo, con le mie figlie, è quello che sto cercando di fare, e in questo sono stata aiutata anche dalla scuola di musica in cui la grande sta imparando a suonare il violino, la Ricordi Music School. Loro partono dalla musica tutta e attraverso questa arrivano allo studio dello strumento. La musica come veicolo per apprendere e conoscere. La musica come qualcosa di universale, per tutte le orecchie e per tutte le età. I bambini e i ragazzi che la frequentano non sembrano focalizzati su un unico genere ma spaziano e prendono ciò che è più consono al loro modo di essere, non categorizzano la musica. Impariamo a farlo tutti, il nostro senso del bello ci ringrazierà.