Luci e ombre

 Luci e ombre

Da dove entra la luce di Clare Fisher, è una raccolta di micro racconti tra le mie preferite. Ho avuto la fortuna di occuparmi della traduzione, qualche anno fa, la lettura che ne ho fatto è stata quindi molto intima. 
L’autrice ha la capacità di dipingere scene che ti colpiscono come farebbe una fotografia; sono scene di vita quotidiana in cui riconosciamo facilmente un pezzo del nostro mondo. 
Usa spesso un narratore in seconda persona singolare, che nell’originale inglese le permette di essere al di sopra dei generi. Nella traduzione italiana si è stati costretti talvolta a fare delle scelte. 
Il linguaggio è colloquiale, c’è un ricorrente uso di liste ed essendo micro racconti, ovviamente l’estrema brevità è una caratteristica dominante, e sorprendente nella sua efficacia.

I temi trattati appartengono alla vita contemporanea, e vi troviamo spesso la tecnologia, la solitudine, le aspettative altrui e il riconoscimento.

Cose che mi piacciono come lettrice (e come scrittrice):

1. La brevità

2. L’ironia

3. La semplicità con cui mostra la profondità del banalmente quotidiano quanto la banalità e l’inconsistenza di ciò che nel quotidiano ci sembra importante.

4. La quasi totale assenza di nomi propri.

Area di guarigione: Nonostante la loro profondità, la loro capacità di toccare corde spesso nascoste nella parte più ombrosa di noi, corde che non siamo abituati a lasciare risuonare, questi racconti riescono sempre a farmi sorridere e perfino ridere. Sono fasci di luce sul buco nero, l’anfratto umido che abbiamo dentro e che solitamente cerchiamo di ignorare.

 

 

 

 

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