Lost in Genova – Parte Prima
In un’altra sede ho parlato di autoproduzione editoriale, della storia e dello sviluppo delle fanzine e delle loro innumerevoli qualità e potenzialità espressive.
Da novembre a febbraio di quest’anno ho seguito un corso di selfpublishing organizzato da Bolo Paper, uno dei tanti progetti di Giuliana Tammaro e Marco Nicotra, instancabili profeti dell’autoproduzione, menti e braccia di Micro, una delle prime realtà che riunisce in pochi ma curatissimi eventi il meglio della microeditoria italiana e straniera. Un paio di settimane fa Giuliana e Marco sono venuti a Genova e, in occasione di Gelati Fanzine Festival hanno dato vita a Lost in Genova, un workshop di selpublishing incentrato sulla percezione della città e sulla rielaborazione delle fotografie e degli spunti visivi che ciascun partecipante ha potuto raccogliere nel corso delle tre ore in cui si è letteralmente perso per le strade della città.
E perdersi a Genova è facilissimo, non solo per i turisti. Tra vicoli, discese, spicchi di cielo e di mare che ti arrivano di sbieco come una silenziosa annunciazione, la rotta è difficile da tenere. Ed è in quel momento che l’anima si fa più sensibile alla meraviglia, i particolari ti saltano agli occhi, ti invadono le pupille, gli odori ti violentano, il buio ti acceca con le sue improvvise lamine di luce.
A Genova è tutto un perdersi e poi ritrovarsi, e poi ancora un perdersi, che non è più – o forse non è mai stato – casuale.
Non era obbligatorio scegliere un tema, ma era consigliato per conferire omogeneità al progetto. Da accanita cultrice della parola sono andata alla ricerca di queste ultime nelle vecchie insegne storiche, nei frammenti di poster e manifesti anarchici, alla ricerca di quei contrasti che rendono questa città un unico assoluto.
Questa è la mia selezione di immagini, questi i particolari che i miei occhi hanno colto; forse non saranno belli, nel senso classico del termine. Ma a volte la bellezza non è altro che uno spiraglio sulla verità.
Non pensate che sia finita qui.
La prossima settimana vi farò vedere i risultati del workshop, che poco hanno a che fare con queste immagini.
Ma questa è un’altra storia.