Le scatofavole: la magia delle parole, la bellezza di un disegno

 Le scatofavole: la magia delle parole, la bellezza di un disegno

La magia è fatta di piccole cose.

Un leggio e una manciata di sedie

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 Colori, pennelli e cartoncini

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Una voce tonante e un tratto gentile

generale

Magia è cogliere una suggestione, creare un gioco, ascoltare una mancanza. Magia è trasformare tutto questo in parole, sonorità, intrecciarle e creare un racconto.

Magia è sedersi e attendere, canticchiare e prendere un respiro profondo; pensare: “Chissà se qualcuno si fermerà… E di cosa avrà bisogno?”. Magia è guardare in un paio di occhi e capire di quale racconto ha bisogno. 

Magia è sedersi e lasciare che “il disegno si disegni da sé”, che la mano si lasci trasportare dalle parole, che le parole si facciano SEGNOMARAVIGLIA.

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Magia è attraversare una piazza e sentirsi chiamare, perché la domanda: “Vuoi ascoltare una storia” ha una sola risposta per me. Magia è sedersi in trepidante attesa, osservare il cantastorie scegliere la favola giusta da un mazzo di fogli, come se con una occhiata fosse riuscito a leggere i miei desideri.

Magia è l’emozione che una parola, un gesto e uno sguardo riescono a suscitare; e magia è anche un sogno che un tratto e un colore lasciano entrare…

coccinella

Magia è una scatola che racchiude un tesoro, un piccolo scrigno in grado di riprodurre bellezza. Un racconto, da leggere e da ammirare, un piccolo blocco e matite colorate perché si possa creare la propria storia personale. Perché magia porta magia!

baule aperto ok

Il cantastorie si chiama Luca Chieregato, se siete fortunati lo potete trovare in una piazza, dove saprà regalarvi una emozione. Una unica accortezza: dovrete sedervi, perché una storia richiede tempo e regalarsi tempo è il regalo più prezioso che potete farvi.

La disegnatrice è Alessia Bussini. Ama la suggestione che una storia regala, ama le scatole che racchiudono tesori. Il progetto Scatofavole è nato proprio da una sua idea: “Una scatola… protegge un piccolo spazio creativo e, se la apri, allarga il tempo quotidiano permettendo al lettore di diventare anche creatore della propria storia”.

baule ritagliato

E ora lasciamoci catturare…

Il cielo in una pagina

di Luca Chieregato

 

Questa è la triste storia di un asterisco e della sua bella

condannati a viver lontani e distanti, un po’ come gli amanti.

Abitavano la stessa pagina, ogni volta una storia diversa

ma la loro sorte era sempre la stessa:

lui nelle segrete del castello, lei nella torre della principessa.

Lei compariva dopo un parolone, o dopo un appunto, una citazione:

qualunque cosa insomma che avesse bisogno di una precisazione;

lui invece stava sempre all’ultima riga, per dare valore a quella stellina

che dal cielo della pagina guardava la cantina.

Lui la vedeva là, in cima alla prima riga

oppure alla terza alla quinta alla decima, tra una selva di parole;

ne intravedeva solo la dolce figura, come quando tra le foglie si cerca la luna.

Lei invece vedeva il suo stellino starsene sempre al solito posticino

in coda alla pagina, ultimo della fila, costretto là in fondo da una noticina.

Finché un giorno, una notte d’estate, capitò l’occasione desiderata:

un incontro fortuito, furtivo e favorito da una spiegazione dell’ultimo rigo!

Lui, il cavalier asterisco, guarda la sua stellina… non è mai stata così vicina…

Come se fosse Romeo, dal fondo della paginetta, la chiama a gran voce: Giulietta!

Lei sta lì, come sul balcone, si sporge a guardare la strana situazione:

il suo amato appena sotto, quasi di fianco, a dividerli solo una riga di bianco.

Lui grida: “salta giù… o adesso o mai più, o adesso o mai più!”

Lei indugia, non sa che fare… e se poi il lettore si va a lamentare?

Ma non c’è tempo, bisogna sbrigarsi, volare o cadere, precipitarsi…

e d’un colpo i due asterischi prendono a baciarsi.

Strana visione, caro lettore, vedere in latino una complessa citazione

e invece d’una nota (che così capisco!) nemmeno l’ombra di un asterisco.

Ma poi l’occhio scivola, fino là, a quell’ultima riga di intimità

e il lettore scorge la piccola stella che sfiora la sua anima gemella.

I due amanti si baciano, si avvolgono, quasi si confondono;

per lasciarli tranquilli, e non disturbare, la frase latina è diventata in volgare.

Ora le due stelle sono una, ma ancora per poco;

tra una riga svaniranno, alla pagina dopo!

Resta soltanto l’eco di una storiella

che racconta di un asterisco e della sua bella. *

 

* Dedicata a chi ama a distanza e ha il cuore che lacrima, e canta il cielo non in una stanza ma in una pagina.

 

 

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