La fotografia di JR, gigantografia dell’anima
Se chiedete a JR di definirsi lui vi risponderà che è solo un tizio che attacca dei poster.
JR è più di un artista di strada, è più di un fotografo, è più di un performer.
JR si appropria degli spazi urbani e li fa vivere. Non li nasconde, negandone la fisicità e quindi l’essenza stessa, come facevano Christo e Jeanne-Claude nelle loro famose azioni di land art negli anni ’70-’80. No, lui quello spazio non lo nega, ma lo valorizza donandogli un nuovo senso, un nuovo significato, a volte arrivando a stravolgerne quello originale. Lo fa attraverso la sua 28mm, con cui scatta fotografie che saranno poi destinate a rivestire elementi di architettura urbana. Le sue gigantografie sono talmente grandi che sono visibili anche tramite Google Earth .
JR ama fotografare le persone, così da vicino da sentirne il respiro.
Lo ha fatto con il suo primo progetto, Portrait d’une Generation, quando nel 2004 ha ritratto i giovani delle banlieu di Parigi, appendendone poi i volti, enormi, nei quartieri borghesi.
Lo ha fatto con Face2Face, la più grande mostra fotografica non autorizzata mai allestita, quando è andato in otto città israeliane e palestinesi e ne ha fotografato la gente, per poi appenderne i ritratti su entrambi i lati del muro di separazione.
Lo ha fatto con il meraviglioso progetto Women are heroes, quando tra il 2008 e il 2010 ha girato le zone più povere di Sierra Leone, Liberia, Sudan, Kenya, Brasile, India e Cambogia e ha promesso alle loro donne, consumate dalla fame, dalla guerra, dalla povertà, dalla mancanza di prospettive, ma che ancora non si arrendono, di far conoscere la loro storia. I volti di quelle donne campeggiano adesso sui muri scrostati e sugli autobus di Bô City, in Sierra Leone, sulle scalinate della Favela Morro da Providência, a Rio de Janeiro, ricoprono i tetti di Kibera, in Kenya, rendendoli anche impermeabili. I loro occhi ci guardano, le dimensioni enormi ne restituiscono la dignità e la statura morale. Impossibile ignorare e passare oltre. Ci costringono a guardare e, guardandole, a ricordare.
Di questo progetto è stato realizzato nel 2012 un libro, edito in Italia da L’Ippocampo.
Un volume che ci trasmette intatti i sogni, le speranze, le ambizioni e, fortissima, la denuncia di quelle donne che continuano a sperare in un futuro migliore.
TRAILER ” WOMEN ARE HEROES” from SOCIAL ANIMALS on Vimeo.
>>> Qui trovate tutte le informazioni che riguardano lui e i suoi progetti, passati, presenti e futuri.