Ink Your Travel, le quattro anime del viaggio
Hanno da poco scoperto il gene che predispone gli individui all’arte del viaggio.
Quindi non è solo questione di educazione, di cultura, di stimoli, è (anche) una questione genetica. Ci sono persone che sono più portate a spostarsi, punto. Ci sono persone che non sanno rimanere ferme. Mai. Persone che l’importante non è dove andare, basta muoversi. Persone che, se non hanno la possibilità di compiere grandi avventure, pur di cambiare orizzonte rivoluzionano la propria casa ogni due/tre mesi. Persone che non sanno rinunciare alla scoperta, e allora viaggiano con la mente, se non possono farlo con le gambe, leggono voracemente e tra quelle pagine trovano la libertà che non sanno o non possono ricercare fuori dalle mura di casa. Sì, perché ci sono molti modi di viaggiare, su questo sarete d’accordo con me, e non sempre il viaggio presuppone una valigia in mano.
Io non so se appartengo a questa categoria, lo dico sinceramente. Certo, mi piace cambiare, su questo non c’è dubbio. Non sopporto essere costretta a fissare sempre lo stesso scenario, per questo ho cambiato spesso case e fidanzati. Le case le cambio ancora, i fidanzati no. Non sono un tipo organizzato e, quando mi muovo, lo faccio sempre un po’ alla speraindio. Non programmo mai niente e non sono proprio capace di organizzare un viaggio, per questo non mi sento di appartenere alla falange dei viaggiatori esperti. Fino a una settimana prima non so nemmeno dove andrò e soprattutto non sono consapevole di voler andare. Ma quando poi parto me la godo un sacco. Io sono quella che ancora un giorno, fermiamoci ancora un po‘, quella che non ha bisogno del giorno cuscinetto per riadattarsi ai ritmi di sempre, quella che, se proprio si deve tornare, allora meglio che sia all’ultimo secondo, dopo aver bevuto l’ultimo raggio di sole, essermi ubriacata degli ultimi profumi, dopo aver ascoltato l’ultima ninna nanna del vento.
No, non so che tipo di viaggiatore sono, e non so se rientro in qualche categoria. Ma so di appartenere a una maglietta. E, per la precisione, alla Just Go del progetto Ink Your Travel.
La mini-linea di magliette per viaggiatori Ink Your Travel nasce in quattro modelli, per raccontare tutte le anime di un viaggio. Nasce dalla passione di Silvia, che ne realizza i disegni a mano, poi serigrafati in nero su cotone bianco.
e da quella di Irene, che è la mente dietro questo progetto.
Così sono nate Pack Wear go, per viaggiatori organizzati, pratici e indipendenti;
Scrapbook, per i viaggiatori che hanno sempre taccuino e penna in mano, che hanno bisogno di annotare tutto, soprattutto le loro emozioni;
Wanderlust invece è per i sognatori, per quelli che scelgono la propria meta puntando il dito a caso sul mappamondo;
Just go è invece per i viaggiatori on the road, per quelli che partono, ma poi cambiano strada, che prima decidono una meta ma poi si fanno fuorviare da nuove amicizie, diversi tragitti, altri sorrisi… Ed è la mia.
L’idea di Silvia e Irene, ambiziosa a dire il vero ma attuabile con il nostro aiuto, è quella di mappare il mondo attraverso i nostri/vostri viaggi grazie alle magliette Ink Your Travel.
>>> Qui trovate il loro sito, con relativo eshop
e >>> qui la loro pagina FB
E voi, che viaggiatori siete?