Il filo della storia: Leonardo e la Casa degli Atellani
Mi piace immaginare la vita di un tempo, ciò che era prima e che, pur scomparso, lascia ancora la sua impronta.
Mi piace scoprire luoghi dimenticati, nascosti, scorgere, svelare, sotto il velo della quotidianità, storie, tracce, emozioni. Quelle cose che, rapiti dalla frenetica vita della metropoli contemporanea, è spesso difficile riuscire a vedere. Eppure, certi angoli sono capaci di regalare intense emozioni.
Dietro i muri delle case, oltre il rumore dei tram, la Vigna di Leonardo conserva la magia di ciò che viene dal passato e incanta con la sua bellezza senza tempo.
In questo giardino, aperto alle visite durante i mesi di Expo, mi sono fermata ad ascoltare una bella storia, in cui passato e presente si intrecciano.
Una storia dimenticata, che ritorna carica di suggestioni.
A Milano c’è un duca, Ludovico Il Moro, che coltiva sogni. Uno di questi è costruire un quartiere per gli uomini che gli sono fedeli e quel pezzo di città che sorge intorno alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie gli sembra perfetto. Lui è un buon mecenate e Milano si fa bella grazie a lui. Uno degli artisti che Il Moro coccola è Leonardo da Vinci, che sta dipingendo L’Ultima Cena, e che ottiene in dono una vigna proprio dietro la chiesa, un piccolo appezzamento, che vuole ricordargli le sue origini (proviene da una famiglia di vignaioli) e farlo sentire a casa anche se casa è lontana. Un terreno in cui può coltivare anche lui qualcosa di prezioso.
Una storia che attraversa il tempo. Un filo perduto che si riannoda.
Leonardo non è l’unico a beneficiare della generosità del duca. Negli stessi anni, nello stesso quadrilatero di vie, Il Moro regala due case vicine al suo cavaliere Giacometto di Lucia dell’Atella, che ne fa uno dei luoghi prediletti della vita mondana della città. Per le stanze della dimora passano artisti, scrittori, nobili, che lasciano la loro impronta. Matteo Bandello, cortigiano e novelliere del XVI secolo, è uno di loro. Ambienta molte sue novelle in questa casa, in questo giardino, li rende immortali.
Una storia di passioni. Di ritrovamenti e di progetti.
Passano gli anni, il tempo scorre. Dove prima c’era, ora sembra non esser più. Ma è solo un velo e la mano di un architetto può toglierlo e riportare agli antichi fasti la dimora degli Atellani. Lui si chiama Piero Portaluppi e ridisegna la casa su commissione di Ettore Conti, che ne è diventato il proprietario. Affascinato da questo luogo di incantevole bellezza, Portaluppi abbatte, ricostruisce, mescola. E ricava il suo studio in un angolo del cortile interno, ancora oggi segnalato da una casetta appesa davanti alla porta.
Una storia da ricostruire.
Luca Beltrami, studioso di Leonardo, si occupa di studiare i documenti dell’epoca e trova la vigna, prima che venga seppellita dalla Storia, quella con la esse maiuscola. Grazie ai suoi studi e alla perseveranza di chi ha creduto nel progetto, oggi sono stati ripiantati i vitigni di Leonardo, che, come più di 500 anni fa, si trovano, semi nascosti, in fondo al giardino della Casa degli Atellani.
La Vigna
Ora sono pronti per essere riscoperti, perché una bella storia va anche gustata!