Giochi d’estate: il Bike Hotel
Questa estate, a casa, è stato inventato un nuovo gioco: il Bike Hotel. Vi spiego…
Quando si avvicinano le ferie vengo sempre travolta da un turbinio di idee, tutte inerenti il turismo, il cambiare vita, lo stare all’aria aperta. Alcune sono talmente balzane da scomparire con le prime nebbie ottobrine, altre vanno semplicemente in letargo in inverno e si ripresentano puntuali allo sbocciare della primavera, cosicché allo scoccare del solstizio si arricchiscono di nuovi particolari.
Una di queste è l’apertura di un bike hotel. Non che io sia una fervente ciclista, di quelle che pedalano anche in mezzo al traffico della metropoli, ma sono nata e cresciuta nella terra di Fausto Coppi, luoghi dove in ogni casa c’è almeno una bicicletta, e nella mia in particolare ce ne sono tante, alcune sembrano cimeli, altre sono super tecnologiche, e i racconti di imprese memorabili si sprecano.
E poi c’è un casale stupendo, e abbandonato, proprio dietro la casa di famiglia, uno di quei ruderi che, ogni volta ci passi davanti, sogni di riportare in vita. E così, poiché una cosa tira l’altra, l’estate scorsa ho buttato lì l’idea di farlo davvero questo bike hotel, un modo per evadere dal lavoro d’ufficio e vivere a contatto con la natura (per me), un modo per incentivare il turismo in una zona che ha colline stupende, vigneti di fama e percorsi cicloturistici tutti da esplorare), ma pochissimo conosciuti.
Ibernata l’idea (e non perché qui non si pedali anche in mezzo alla neve. Purtroppo ogni progetto ha i suoi costi…), questa si è ripresentata sotto forma di gioco delle piccole di casa le quali, con il candore e le grandiosità dei bambini, l’hanno realizzata.
Innanzitutto l’hanno chiamato Bicihotel (pronunciato tutto di fila di modo che chi lo sente capisce: biciotel). Hanno ampliato e arredato la casa in modo che possa accogliere camere singole, doppie, triple e quadruple. C’è anche una dépendance in legno, sull’albero, per le famiglie numerose! Hanno assegnato a ognuno di noi adulti un compito: c’è chi cucina, chi si occupa di rassettare le camere, chi prende le prenotazioni e perfino il portiere di notte (per i cicloturisti ritardatari)! E naturalmente il meccanico in grado di aggiustare bici rotte e il consulente turistico per consigliare gli itinerari migliori (che poi sarei io). Con un occhio di riguardo per i bambini, visto che qui le strade sono un salire e scendere! E allora via con le idee per trasportare i bambini in tutta comodità…
E quindi ora ogni giorno si gioca. Si accettano prenotazioni, si accolgono viaggiatori stanchi, si offre un rinfresco e, soprattutto, si stila il menu.
Questa sera, si può scegliere tra tortellini in brodo o con la panna; arrosto con frittata; insalata di pomodori dell’orto e crocchette di melanzane; bonet (tipico dolce piemontese, una delizia) oppure crostata di frutta fresca. Il tutto preparato accuratamente da mani esperte e servito in terrazza.
Se passate di qui, vi aspettiamo.
Se invece state pedalando in un’altra zona d’Italia, ecco due siti molto utili: http://www.italybikehotels.com/ e http://www.bikeitalia.it/