Dateci un taglio. Una storia di selfpublishing
Ci tengo a chiarire che questo è un esperimento, sì insomma il numero 0, la puntata pilota.
Dateci un taglio è un rudimento di selfpublishing casalingo, realizzato per raccontare una storia.
Una storia di donne
frantumate
divise
costrette in ruoli che il più delle volte sono stati loro imposti
obbligate a essere sempre perfette, giovani, toniche
obbligate a essere madri, perché così fan tutte, anche quando la natura si ribella
obbligate a cedere al ricatto di essere mogli, compagne, amanti, perché da sola non ce la fai
obbligate ancora oggi a non poter scegliere, nemmeno di uscire di casa sciatte la mattina
obbligate a essere oggetti sessuali, anche per vendere una brugola
obbligate a essere menate e a stare zitte
obbligate a credere che il silenzio sia la strada più sicura
Questo collage è il mio modo, piccolo a dire il vero, di ricordare qualcosa che tutti sanno ma che a troppi fa comodo dimenticare. L’inserto rigido in copertina è un frammento di radiografia, perché non sempre quello che vediamo all’esterno ci dice la verità e il dolore ha bisogno di mettersi a nudo.
1) non credere che gli altri sappiano scegliere meglio di te
2) difendi il tuo diritto a non essere madre
3) difendi il tuo diritto alla maternità
4) puoi amare il tuo lavoro e la tua famiglia. il senso di colpa avvelena l’uno e l’altra
5) il matrimonio è la tomba dell’amore, ma può essere anche un abbraccio bellissimo
6) esci struccata la mattina
7) tieni una cassetta degli attrezzi nascosta sotto il letto
8) non farti mai dire chi sei
9) stupisci gli altri con conversazioni argute e poi spara quattro rutti di fila
10) prova a rispondere no a una proposta di matrimonio. poi, se lo ami, rincorrilo
10bis) pensa sempre di essere la migliore delle madri possibili. ma quando sbagli chiedi scusa
Commenti
Claudia scrive:
Dio che bello, che giusto, che vero. Assolutamente geniale, concordo in pieno – anche se io stessa ci ho messo ANNI a capirlo. Ma meglio tardi che mai, n’est-ce pas?
theylab scrive:
assolutamente, Claudia. metterci poco o tanto tempo a focalizzare le proprie priorità e a liberarsi dei fardelli che ci appesantiscono, fardelli che spesso purtroppo ci autoimponiamo, non è importante. L’importante è, quando ci siamo arrivate, rimboccarsi le maniche e agire. Ci vuole fatica, ma il premio è lì a portata di mano.
Ti abbraccio
Benedetta
Elisabetta Mapelli scrive:
Essere donna potrebbe non essere facile,dipende dal compagno che hai,cosa si aspetta da te e cosa vuole condividere con te.
Essere donna può essere bellissimo,se fai ciò che ami fare.