La cucina è social
Ammetto che per oggi avevo in mente di scrivere di un argomento totalmente diverso.
Poi, ieri pomeriggio, mia figlia è uscita da scuola con un vasetto in mano che altri non era che un vasetto di marmellata di mele realizzata da lei e dai suoi compagni nell’ora di scienze.
Entusiasmo a mille di lei e degli altri bambini sia per la realizzazione della marmellata ma anche per il super confezionamento, per il quale nulla è stato lasciato alo caso.
Abbiamo parlato della marmellata sino a quando alle ore 18.00 la mia pargola non è andata in piscina e tenete conto che lei esce da scuola alle ore 16.30 e che, quando si parla di scuola, non è mai particolarmente loquace!
Era entusiasta di aver realizzato qualcosa che poi noi, la sua famiglia, avremmo assaggiato e gustato. Ma lo era anche perché loro, bambini, avevano preparato un qualcosa che di solito viene preparato da noi, adulti.
A casa le mie bambine già pasticciano con i vari ingredienti ma credo che l’esperienza scolastica abbia tutto un altro sapore, sempre per rimanere in tema. Lì la condivisione di ciò che stanno facendo è massima e soprattutto porta i bambini a mettersi in gioco in un qualcosa che in un contesto scolastico non è così usuale da vedere.
Dopo l’entusiasmo che ho visto serpeggiare tra i bambini della classe di mia figlia, che credo sia stato ravvisato dalle stesse insegnanti, mi piacerebbe vedere inserito nel piano formativo delle scuole anche la cucina. Questa potrebbe essere lo spunto anche per conoscere culture, regioni, modi di approcciarsi al cibo differenti.
Se c’è una cosa che unisce e dà la possibilità di conoscere e condividere ciò che si è, è proprio il cibo.
Questa è la scuola che mi piace: quella che sperimenta, coinvolge, entusiasma. Speriamo non smettano.
Per chi volesse sperimentare anche a casa ho trovato un libro bellissimo, Il lato dolce delle fiabe, ed. Whitestar che unisce alcune tra le fiabe più conosciute a delle ricette. Le ho lette e mi sembrano molto semplici. Presto ne vedrete qualcuna realizzata e non da me.