Caroline Blackwood: Corrigan

 Caroline Blackwood: Corrigan

Qualche anno fa,e precisamente nel gennaio del 2014, quando questo blog ancora non esisteva, ma ne esisteva un altro, ilcestodeitesori, scrissi una recensione del libro Corrigan di caroline Blackwood.

Oggi ve la ripropongo perché brucando in libreria mi sono accorta che l’autrice, che nel gennaio 2014 non era ancora stata tradotta in italiano, oggi ha ben tre pubblicazioni all’attivo, una per Elliot (Mrs Webster) e due per Codice (La duchessa; La figlaistra).

Di Corrigan ancora nessuna traccia. Rinnovo qui il mio appello: pubblicatelo.

Qui sotto il mio modestissimo resoconto del libro, volontariamente scarno per non rovinarvi il gusto della lettura.

Enjoy!

Finalmente riesco a parlarvi di Corrigan! Devo ammettere che non conoscevo Caroline Blackwood prima e non ricordo assolutamente come questo volume sia finito nella mia libreria. Devo averlo comprato in Italia, anche se è in inglese, ma non mi spiego perché, né dove. L’acquisto è avvolto nel mistero perché il libro è rimasto a maturare in libreria per qualche anno, prima che mi decidessi ad aprirlo. E leggerlo. Mi capita così, spesso. Compro un libro e poi lo tratto come un vino da invecchiamento.
Brevemente, la storia è quella di una signora rimasta vedova, Mrs Blunt, che si chiude sempre più in se stessa finché non bussa alla sua porta un uomo in carrozzina che dice di raccogliere fondi per l’ospedale presso cui è stato in cura.
L’uomo si chiama Corrigan, e basta. Si presenta così, con il solo cognome, e così rimane per tutto il libro. Questo forse è un indizio che dovrebbe dirci qualcosa. Questo incontro cambia la vita di Devina Blunt, che piano piano rifiorisce. E intanto alla sua storia si intreccia quella della figlia, con cui ha un rapporto difficile.
Detta con le mie parole sembra forse una storia banale, ma non lo è affatto. Già a metà libro, o giù di lì, il lettore ha un forte presentimento riguardo all’intera faccenda. Un presentimento di cui ho paura a parlarvi perché non voglio fare spoiler, ma è comunque qualcosa che conferisce alla trama un pizzico di suspense che ci accompagna fino alla fine. E una volta scoperte le carte ci lascia con qualche domanda sulla felicità e il senso della vita.
Non ho trovato traduzioni italiane del romanzo, né di altri della stessa autrice. E la cosa mi pare strana, perché Caroline Blackwood fu un personaggio interessante, moglie di Lucian Freud prima e Robert Lowell poi.
Appello agli editori: pubblicate questo libro!

Una chicca da pagina 13 dell’edizione che ho sottomano. Parla Corrigan: “Mark Twain said that the man who refuses to read good books has very little advantage over the man who is unable to read them.” (Mark Twain disse che l’uomo che si rifiuta di leggere buoni libri, non è molto al di sopra dell’uomo che non li sa leggere). 

carolineblackwood

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