Cannoncini alla crema e Stranalandia: ricordi d’infanzia

 Cannoncini alla crema e Stranalandia: ricordi d’infanzia

Ho un’immagine ben precisa dei pranzi domenicali di  quando ero bambina: tagliatelle al ragù, o pasta al forno; arrosto sotto varie forme e patate; per concludere un bel vassoio di pasticcini, rigorosamente alla crema.

Io, da buon golosa, non vedevo l’ora che arrivasse il momento dell’apertura del gustoso e succulento vassoio e quando, poi, ciò avveniva, beh, mi ci tuffavo a capofitto. Come dice Gianni Rodari in una sua favola inserita nella raccolta Favole al telefono, “per ordine dei medici, nessuno ebbe il mal di pancia”, ecco, anche a casa mia né io né mia sorella ci alzavamo da tavola accusando dolori al pancino, anzi… Sembrava sempre che non ce ne fossero abbastanza.

Ammetto che questa abitudine dei pasticcini nel giorno di festa un po’ l’ho persa, vuoi che qualcosa la preparo io; vuoi… non lo so. Ma è un dato di fatto e non posso fare nulla per cambiarlo.

I miei ragionamenti erano proprio questi – perché, ammettiamolo, capita a tutti di ripensare a quando si era bambini, a ciò che si faceva con i propri genitori in casa e fuori – sabato mattina appena alzata e allora ho deciso di ricreare, anche se solo in minima parte quella bellissima atmosfera, per poter riassaporare io i giorni felici della mia infanzia, ma anche per farli conoscere alle mie bambine.

Come sempre mi potreste dire: “Non facevi prima ad andare in pasticceria e toglierti così lo sfizio?”. Giustissimo, ma non sapete la soddisfazione nel ricreare un qualcosa di così sublime come è il cannoncino e soprattutto sentirselo dire dalle proprie figlie.  

Quindi, ecco la ricetta, unico accorgimento prima di iniziare nella preparazione, munitevi di cannelli su cui avvolgere la pasta sfoglia.

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Cannoncini alla crema dei ricordi

Un rotolo di pasta sfoglia rettangolare – questa volta non ho fatto anche questa, il tempo era tiranno, ma quella già pronta si presta alla perfezione.

crema pasticcera

tuorlo

zucchero semolato q.b.

briciole di torta avanzata, tipo pan di spagna, biscotti o altro

La pasta sfoglia, essendo già pronta, la mettiamo un attimo da parte e ci dedichiamo alla preparazione della crema. La mia ricetta è questa: sbattere 4 tuorli d’uovo con 4 cucchiai di zucchero semolato, aggiungere 2 cucchiai di farina 00 e poi stemperare il tutto con la parte liquida – 250ml panna senza lattosio, 250 ml latte di mandorla – aggiungere anche estratto di vaniglia. Porre la crema sul fuoco, quando sarà abbastanza soda spegnere il fuoco e trasferire la crema in una ciotola, coprire la superficie con pellicola, facendo in modo che questa aderisca molto bene sulla crema, in questo modo in superficie non si formerà quella fastidiosissima pellicola, che quando andrete a girare la crema tenderà a creare grumi. Fate raffreddare completamente la crema. Quando pronta, riprendete la pasta sfoglia, tagliate dodici strisce sul lato corto del rettangolo, prendete i cannelli e spennellateli leggermente con un po’ di olio di mais e avvolgetevi sopra le strisce precedentemente tagliate, facendo in modo che un po’ di pasta si sovrapponga l’una all’altra, così da creare la classica forma del cannoncino; spennellate ogni cannoncino con il tuorlo sbattuto e poi passate lo stesso nello zucchero semolato. Quando tutti pronti adagiateli su placca da forno ricoperta con carta forno e infornate a 180°C, forno ventilato, per un massimo di dieci minuti circa, o comunque sino a quando vi rendete conto che i cannoncini sono belli dorati e gonfi. Tirate fuori dal forno, fate raffreddare completamente i cannoncini e solo ora sfilateli delicatamente dai cannelli. A questo punto mettete la crema pasticcera in una sac a poche con bocchetta a stella e riempite i pasticcini. Bloccate la crema nell’area aperta del cannoncino con la torta, o con quello che avete sbriciolato. I vostri pasticcini domenicali sono pronti.  I cannoncini vanno serviti rigorosamente con un libro della vostra infanzia, nel mio caso è Stefano Benni, Stranalandia, un’isola fantastica in cui vivono animali molto strani e mai classificati prima, il Prontosauro è uno di questi.

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Prontosauro

 

 

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