BookDoctor: il punto di vista

 BookDoctor: il punto di vista

Tranquilli, non è la settimana del punto di vista, ma passare dalla geografia (territoriale o emotiva) alla narrativa è un passo molto più breve di quanto possa sembrare. 

Quindi, punto di vista!

La narrazione può essere impostata in modi diversi, con un unico punto di vista, oppure due o magari molteplici. Non confondiamo, però il punto di vista con la voce narrante. Non sono esattamente la stessa cosa. Faccio alcuni esempi. 

Narrazione in terza persona. Posso scegliere di far coincidere il punto di vista con la voce narrante, allora non avrò un narratore onniscente, ma anzi un narratore un po’ infido di cui non sono sicuro di potermi fidare, perché filtra gli avvenimenti attraverso il suo vedere e sentire.

Oppure posso decidere, sempre attraverso la narrazione in terza persona, di mostrare la vicenda attraverso il pensare e il sentire dei diversi personaggi. Ciò comporta non solo uno sforzo da parte dello scrittore per capire a fondo i propri personaggi, ma anche quello di farli percepire sulla carta con le loro caratteristiche. Quindi userà un certo tipo di vocabolario, aggettivazione, sintassi… caratteristico per ogni personaggio. (Certo, questo dovrebbe far parte del capitolo: caratterizzazione dei personaggi, ma lasciatemi almeno dire qui che la caratterizzazione dei personaggi serve anche per orientare il lettore nell’incrociarsi dei punti di vista.)

Se invece scelgo la narrazione in prima persona, posso decidere di avere l’unico punto di vista dell’io narrante, o più io narranti, con conseguente cambio del punto di vista.

Un esempio estremo di narrazione con più punti di vista è lo splendido e geniale poema narrativo The Book and the Ring, scritto da Robert Browning tra il 1868 e il 1869. Qui la stessa vicenda è narrata con particolari diversi da ognuno dei personaggi coinvolti. Un’opera geniale, che temo non possiate leggere in traduzione.

Altro scritto che potrebbe esservi utile è La collina dei conigli, di Richard Adams, dove la narrazione è in terza persona, e nell’incipit si sentono proprio la voce e lo sguardo del narratore, che lentamente sfuma nella vita dei conigli, come una telecamera che sorvoli il paesaggio e arrivi poi a mostrarci i personaggi.

Bene, a questo punto, buona scrittura.

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