BookDoctor: l’ambientazione

 BookDoctor: l’ambientazione

A volte lo scrittore in erba si fa prendere da manie di grandezza e decide di ambientare il proprio romanzo in un luogo importante come Londra, Parigi, New York… pensando erroneamente che l’ambientazione “esotica” possa rendere la storia più accattivante.

In realtà, l’unica caratteristica che deve avere l’ambientazione è essere credibile. E palpabile. Deve essere un luogo che conoscete bene, che vi scorre nelle vene, che amate (o odiate) come si ama (o si odia) un (ex) amico per la pelle

Se poi deve proprio essere Londra, prendete un aereo e andateci a vivere per un paio di mesi, impossessatevi di un pezzo di città , che sarà la vostra ambientazione. Ma sono dell’idea che la città in cui vivete può fare da sfondo alla vostra storia, no? Nella maggior parte dei casi.

Ho un grande esempio negativo di ambientazione londinese fine a se stessa, di cui vi ho già parlato altrove: Mr Gwyn di Alessandro Baricco. Quello che intendo è che se il luogo viene descritto, deve essere importante come un personaggio. Se non lo è, si può benissimo lasciare anonimo, o crearne uno fittizio. Inutile coinvolgere Milano, per dire, se nella storia non ha niente da dire. Se la coinvolgete, fatela parlare. Non in senso letterale, ovviamente.

Esempi di ambientazione riuscita:

Charles Dickens: un’opera a caso, una qualsiasi, va bene;

Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde, di Robert L. Stevenson (notate che è ambientato Londra, prendendo spunto dai vicoli di Edimburgo, che l’autore conosceva come le sue tasche);

La montagna incantata di Thomas Mann;

Le affascinanti manie degli altri, di Alexander McCall Smith, dove Edimburgo è il cuore del libro.

Cime tempestose di Emily Brontë, dove il paesaggio selvaggio rispecchia l’anima di Heathcliff (come rivela il nome: heath= la brughiera, cliff= scogliera)

Gita al faro di Virginia Woolf

L’ambientazione non è solo un luogo geografico, ovviamente. Una casa può essere l’ambiente/personaggio di un romanzo. Come per esempio in La paziente privata di P.D. James. 

E poi, si può decidere che la storia che abbiamo da raccontare non sia legata a un luogo, ma è “vera” ovunque, credibile in qualunque ambientazione il lettore possa immaginare per lei. Per uno spunto di questo tipo vi suggerisco il grande e inarrivabile José Saramago

Per concludere, quindi, ricordate che l’ambientazione è importante, non può essere casuale: se c’è, la dovete curare; se non c’è non se ne deve sentire la mancanza.

Buona scrittura.

Scrivi un commento

Hai disabilitato Javascript. Per poter postare commenti, assicurati di avere Javascript abilitato e i cookies abilitati, poi ricarica la pagina. Clicca qui per istruzioni su come abilitare Javascript nel tuo browser.