BookCityMilano 2014: theylab fa un bilancio
Anche per quest’anno Book City è finito.
Tantissima gente si è mossa per questa manifestazione, nonostante il tempo non abbia aiutato. Tantissimi eventi in giro per la città.
Quest’anno a Bookcity c’era anche Theylab con due progetti in cui abbiamo creduto sin da subito e in cui, pare, hanno creduto tutti quelli che ci sono venuti a trovare alla libreria Jaca Book, che ci ha ospitato per entrambi i giorni.
Il progetto di sabato era Bookdoctor, pronto soccorso di scrittura creativa. La nostra idea era che fosse un momento per tutti coloro che avevano bisogno di un aiuto con una storia, con un incitpit, un finale, insomma un qualcosa di concreto legato al testo. Beh siamo andate oltre. L’angolo si è trasformato, diventando qualcosa di più complesso e articolato. Le persone che sono venute a trovarci non avevano solo bisogno di consigli pratici, ma anche di un supporto quasi emotivo, legato proprio alla stesura del testo stesso – Sarò in grado di scrivere una storia?; Ciò che ho scritto potrà interessare qualcuno?; Gli editori mi prenderanno in considerazione?
Ecco sfilarci davanti Daniele, un ragazzo di tredici anni, appassionato lettore e sensibile cronista del suo mondo adolescenziale; alle spalle una famiglia che lo sprona e insegnanti pronti a sostenerlo nel suo sogno di scrittore.
Martina, studentessa universitaria, caparbia e tenace, che, a differenza di Daniele, non ha avuto alle spalle insegnanti che credevano nelle sua capacità letterario/creative. Ma questo, fortunatamente, non l’ha fermata, tanto che si è presentata con una storia scritta quasi per intero, ma mai fatta leggere, proprio per paura di quei giudizi negativi che tanto spesso aveva ricevuto da chi avrebbe, invece, dovuto aiutarla a trovare una propria strada, che presentava già una forte personalità nel suo insieme. A noi chiedeva una prima lettura e forse anche una conferma del suo saper trasmettere qualcosa attraverso i suoi scritti.
E poi ancora Ornella, Elena…
Tutti avevano voglia di raccontarsi attraverso i loro scritti, dire il perché di quel tema, di quella struttura; sapere come avviene la scelta di pubblicare una cosa piuttosto che un’altra; che cosa fa un editor quando interviene sui loro scritti. Sappiamo tutti che non è facile farsi ricevere e ascoltare dalle case editrici, con cui tutti vorrebbero pubblicare, e i motivi sono molteplici, complessi e complicati.
Bookdoctor è stato un medico a tutti gli effetti: ha consigliato ma anche solo ascoltato.
Domenica abbiamo cambiato completamente musica. Il secondo progetto di BookCity era la narrazione collettiva, workshop per bambini. Si partiva dalla scelta da parte dei bambini di uno tra i due motivi creati per noi da Luciana Lavelli, per poi sviluppare la storia vera e propria. Che cosa dire? Semplicemente fantastico. Ogni volta che si ha a che fare con i bambini si rimane sempre colpiti dalla fantasia inesauribile che posseggono.
La storia in sé era più che surreale, ma l’entusiasmo che ci hanno messo, il crederci con cui ogni bambino ha affrontato ogni passaggio della narrazione ci ha lasciato di stucco. Non c’è stato un solo piccolo che si sia stupito a sentire parlare di bolle che portavano in superficie un sommergibile, in cui la protagonista, Elisa, nome scelto dai partecipanti, trasportava dei pesciolini intrappolati in una rete, che altri non erano che i suoi amici trasformati per sbaglio da lei stessa.
Elia, Jacopo, Clara, Alessandro, Davitha, Marta, Francesca, Mia, Bianca, Ottilia, Olivia, Chiara, Giovanna, Maddalena ognuno di questi bambini ha messo un po’ di se stesso nel racconto così come nelle decorazioni che hanno creato in un secondo tempo.
Volete sapere come siamo uscite dalla due giorni? Stanche ma felicissime, cariche e piene di idee per progetti futuri.
Ma per chiudere vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato agli eventi Theylab, dai più grandi ai più piccini.
GRAZIE PER AVER CONDIVISO CON NOI LA VOSTRA PASSIONE PER I LIBRI E LA SCRITTURA.